Sacro e profano rappresentano le due facce conviventi di ogni cultura: sono due ingredienti apparentemente contrapposti ma in realtà, complementari nella storia dei popoli. Ebbene, anche il nostro giovedì santo si festeggia, ogni anno, tramite l’unione di usanze religiose e abitudini varie. La sera del giovedì santo rappresenta, simbolicamente, l’ultima cena di Gesù Cristo, consumata prima della “Passione” e celebrata in chiesa con la Messa in Cena Domini e il rito della lavanda dei piedi. Era consueto e per molti lo è ancora, fare lo struscio per recarsi in chiesa, ossia camminare per le strade della città, a mò di passeggiata, magari in compagnia degli amici o dei parenti, approfittando della piacevolezza delle prime serate primaverili.Ma prima dello struscio non poteva mancare Sua Maestà La Zuppa di Cozze, un’abitudine culinaria radicata nelle case partenopee e in alcuni ristoranti della città, specializzati proprio nella preparazione di questo piatto.
E voi, vi uniformate alla tradizione oppure preferite essere alternativi?😍✌️ù
Intanto qui sotto vi posto la ricetta, così potete prepararle anche voi!
Commenti recenti