Il vino degli abissi

Ho spesso sentito parlare di uno spumante che veniva immerso a singola bottiglia in fondo al mare, regalando ad ognuna un affascinante gioco di incrostazioni. La cosa mi ha incuriosita molto e man mano che le mie ricerche andavano avanti lo stupore cresceva. Ebbene vorrei proprio proporvelo questo spumante, sperando in un vostro assaggio, perché l’intensità di quanto sto per dirvi si riesce a percepirla fino in fondo solo assaggiandolo.
Parliamo di uno spumante a metodo classico a denominazione di origine controllata, che viene riemerso dagli abissi dopo 13 mesi, ad una profondità di 60 metri. Il suo nome è Abissi Bisson Portofino, la prima bottiglia è stata stappata da Luigi Lugano, il suo fondatore, il 30 giugno 2010. Il sig. Lugano, 10 anni fa, decise di dare vita a uno spumante capendo la necessità di possedere una cantina interrata con temperatura costante e in penombra. A quel punto una lampadina si accese: pensò di mettere a punto subito la sua idea e iniziò il lavoro a 60 mt di profondità in ambiente perfetto, con 15 gradi di temperatura ed in penombra, tenendo così in agitazione i sedimenti che vanno ad arricchire lo spumante di profumi e strutture, senza contare l’essenza di ossigeno che evita scambi e perdita di pressione. Infine il valore aggiunto del vissuto in mare, testimoniato dalle alghe che avrebbero rivestito le bottiglie. Crea così una squadra operativa nell’area protetta di Portofino: il giorno dopo la notizia apparve in prima pagina. Da quel momento tutti parlavano dello spumante degli abissi. Nel 2010 le prime 6500 bottiglie sono state riportate in superficie. I giochi di incrostazioni e le piccole ostriche hanno conferito alle bottiglie un aspetto incredibile. Oggi, sulla spinta del successo raggiunto, lo spumante abissi è diventato il fiore all’occhiello dell’intera produzione dei vini dell’azienda Bisson.